COME IL “PARENTING” HA CAMBIATO LA VITA DI CATERINA E DI SUO FIGLIO | Real Way of Life

COME IL “PARENTING” HA CAMBIATO LA VITA DI CATERINA E DI SUO FIGLIO

COME IL “PARENTING” HA CAMBIATO LA VITA DI CATERINA E DI SUO FIGLIO

Schermata 2013-11-16 alle 15.07.01Che bel regalo la vita!

E che fortuna nascere in un paese senza guerre e violenze e poter vivere serenamente e senza paure! Eppure nonostante ciò, molti di noi non sono stati davvero così fortunati. Magari perchè abbiamo vissuto esperienza infantili che non ci hanno consentito di sviluppare la capacità di vivere al meglio, oppure la nostra vita è stata turbata da depressione, stati persistenti di rabbia o ansia. Quanti di noi non si sentono mai veramente calmi, motivati, spontanei e liberi di farte davvero ciò che vogliono nella vita?  E chi non si mai chiesto: “perchè non riesco mai ad amare fino in fondo un’altra persona”? Si tratta di situazioni che possono avere diversi livelli di lettura, eppure le scienze moderne ci aiutano a capire come tutto questo possa iniziare quando siamo piccolissimi. Saperlo non solo ci permette comprendere meglio eventuali difficoltà nostre e dei nostri figli ma, soprattutto, ci permette di agire da subito sui fattori più importanti.

Una considerazione importante riguarda il fatto che per anni abbiamo utilizzato tecniche di educazione dei bambini basate sull’esperienza e sull’empirismo, ma senza la consapevolezza reale dei possibili effetti a lungo termine. Questo avveniva perché fino ad ora non avevamo gli strumenti  per vedere gli effetti delle nostre azioni sul cervello in via di sviluppo di un bambino. Con i progressi delle neuroscienze, la scansione cerebrale e anni di ricerca sul cervello dei primati e di altri mammiferi abbiamo acquisito molte informazioni utili che possiamo, o meglio dobbiamo, utilizzare per crescere al meglio i nostri bambini.

Oggi la scienza ci rivela che i sistemi emozionali e affettivi del cervello umano sono fortemente plasmati in meglio o in peggio dalle esperienze che viviamo con e attraverso i nostri genitori.
Schermata 2013-11-16 alle 15.11.54Finalmente abbiamo informazioni scientifiche sull’impatto delle diverse forme di genitorialità sul cervello e sull’intero sistema nervoso di un bambino. Le scienze moderne ci illustrano come, ad esempio a livello biochimico, ogni momento di interazione tra bambino e genitore può fare la differenza nella vita attuale del piccolo e in quella di futuro di adulto. Questo può creare o meno la possibilità di vivere serenamente senza angosce e ansie.

In passato, si diceva che il cervello in via di sviluppo di un bambino potesse resistere tranquillamente allo stress, oggi la ricerca ci rivela che in realtà è molto vulnerabile. E’ impressionante oggi scoprire che alcune tecniche  comuni di “parenting” (genitorialità) possono avere un effetto diretto sul settaggio e l’equilibrio chimico a lungo termine nel cervello dei bambini.

Schermata 2013-11-16 alle 15.22.14

Un esempio: pensate che quando un bambino piange a lungo e non viene consolato dal genitore, rilascia una quantità di cortisolo nel cervello (ormone dello stress) che genera un “dolore” pari a quello che proverebbe se venisse picchiato!

La bella notizia è che oggi, grazie alla ricerca, come genitori abbiamo tantissimi strumenti per prevenire tutti quei disagi che  portano la sofferenza di tanti bambini e che possono degenerare in patologie serie da adulti.

L’anno scorso ha partecipato ad un nostro corso una mamma, Caterina, che era molto preoccupata per suo figlio Luca. Luca 8 anni, era molto violento sia a casa che fuori, studiava poco e andadava male a scuola, aveva problemi di sonno e diverse intolleranze. Grazie alle tecniche di parenting imparate durante il corso e subito applicate a suo figlio oggi, a distanza di un anno Luca sta bene, è molto sereno, ha ripreso a studiare con interesse e va bene a scuola, ha ricominciato a dormire e riesce a mangiare quasi tutto tutto. Questo articolo lo abbiamo scritto anche per celebrare la mail di Caterina, che proprio qualche giorno fa ci ha scritto molto felice, ringraziandoci per i risultati raggiunti in un anno. Che cos’ha fatto Caterina? Ha messo in atto piccoli cambiamenti nel modo di guardare e toccare suo figlio, comunicandogli piena accettazione e autoconsapevolezza; ha riorganizzato i tempi e gli spazi di casa, in modo da far sentire il piccolo con il suo corretto posto nella famiglia-branco; attraverso specifici giochi (o semplici varianti di quelli che già facevano) ha stimolato correttamente lo sviluppo del suo sistema nervoso ed emotivo. Insomma il parenting ha solide basi scientifiche, la sua applicazione prevede modalità semplici e alla portata di tutti, basta conoscerle.

 

N.B.: I nomi di Caterina e Luca sono inventati per garantire la loro privacy.

 

 

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