Quello che mangiamo modifica l’espressione dei nostri geni | Real Way of Life

Quello che mangiamo modifica l’espressione dei nostri geni

Quello che mangiamo modifica l’espressione dei nostri geni

Negli articoli precedenti abbiamo visto come stress, deprivazioni affettive e traumi possono modificare la nostra riposta allo stress, lo sviluppo neurologico, portare ad emozioni disfunzionali e danneggiare l’intestino e il sistema immunitario.

In questo articolo vedremo come anche un’alimentazione scorretta può danneggiare il nostro sistema arrivando a modificare l’espressione dei nostri geni in senso infiammatorio. Questo processo porta evidenti problematiche a livello di salute fisica ma influisce anche direttamente sul declino cognitivo, sul comportamento, sullo stress, sulle riposte emotive e molti altri aspetti della vita quotidiana. Grazie agli studi di neurobiologia interpersonale, neuroscienze e pnei oggi questi collegamenti diventano evidenti e facilmente dimostrabili.

Vediamo di approfondire alcuni aspetti rilevanti.

Errori storici e culturali

latteQuando si parla di alimentazione ci sono tanti pareri discordanti, spesso dettati da falsi miti, da usanze consolidate nel tempo o da nuovi guru che che “vendono” la soluzione magica in un qualche regola semplicista e riduttiva.

Per fare un esempio molto diffuso: siamo tutti cresciuti con la convinzione che il latte fosse un alimento da consumare quotidianamente, che fosse l’unica fonte di calcio e proteine disponibile. Questo è quello che si credeva e, soprattutto, che veniva “sponsorizzato” (in senso letterale) come messaggio negli anni passati.

Da anni ormai si susseguono studi che dimostrano come nel dopoguerra, con l’aumento delle risorse economiche, è aumentato il consumo di zuccheri raffinati e latticini e, di conseguenza, la crescita di numerose tipologie di tumori.

Gli stessi studi dimostrano che nei paesi in cui non c’era la possibilità di allevare mucche e di consumare  latticini gli stessi tumori non si sono mai sviluppati o sono rimasti molto limitati.

Il ruolo centrale del Sistema Gastroenterico

L’apparato digerente o gastroenterico non va inteso solo come limitato allo stomaco o all’intestino. È formato dal un lungo tubo che inizia con la bocca e finisce con l’ano ed ha il compito di introdurre, digerire ed assorbire i principi nutritivi contenuti negli alimenti eliminando i residui non utilizzabili sotto forma di feci.Digestive System

L’apparato digerente è da considerarsi l’organo più importante del nostro organismo poiché è la prima interfaccia con il mondo esterno, è l’organo esocrino ed endocrino più grande ed è quello che mantiene in vita, tramite i nutrienti, tutti gli altri organi.

Il cibo che introduciamo ogni giorno, più volte al giorno, è quindi fondamentale per il buon funzionamento di questo organo e di tutti gli altri organi ad esso connessi. Questo include anche gli aspetti legati alle funzioni di determinati organi e alla loro comunicazione interna e verso l’esterno.

Per fare un esempio consideriamo che la nutrizione sostiene la struttura di ogni passaggio dalla vista di qualcosa o qualcuno al comportamento che ne consegue, come vedere un semaforo rosso e frenare, vedere la persona amata e provare gioia.

I nutrienti del cibo, infatti, sostengono la struttura di organi di senso come la vista, ma anche dei neuroni che portano l’informazione raccolta tramite gli occhi dall’ambiente esterno verso le aree del cervello che le elaborano, così come quelle che comunicano con altre aree cerebrali che elaborano pensieri ed emozioni, che a loro volta sfoceranno attraverso neurotrasmettitori e stimoli nervosi in comportamenti o altri evoluzioni. Il lavoro di ognuno di questi organi e come questo viene trasmesso ed elaborato dagli altri dipende – almeno nella struttura e nei meccanismi di base – dalle reazioni chimiche provocate da determinati alimenti.

È fondamentale comprendere come un’infiammazione a livello intestinale, può risalire a livello cerebrale tramite citochine infiammatorie e provocare la morte dei neuroni compromettendo il sistema. Non a caso l’intestino, detto anche secondo cervello poiché possiede una vera e propria rete nervosa autonoma e per il suo ruolo fondamentale nel sistema immunitario, comunica direttamente con il SNC attraverso il nervo vago.

L’intestino è la sede di rilascio di numerosi ormoni che svolgono un ruolo centrale sia per il buon funzionamento dell’apparato stesso sia a livello del sistema nervoso centrale. Un esempio tipico è la serotonina che viene prodotta dalle cellule enterocromaffini dell’intestino e trasportata nel cervello attraverso le piastrine.

Cibo – Malattia – Guarigione

Come abbiamo visto l’apparato gastrointestinale è un organo estremamente importante per il nostro benessere psico-fisico, infatti il suo mantenimento in buona salute evita di compromettere e ammalare altri organi e di interferire con le loro funzioni.La buona salute del sistema gastroenterico è data, fondamentalmente, da un’alimentazione sana e da un corretto stile di vita.

carne formaggi

Questo permette di ridurre l’infiammazione intestinale, di non compromettere il buon funzionamento della flora batterica e del sistema immunitario e di evitare malattie.

Il cibo infatti ha un ruolo centrale nello sviluppo di numerose patologie e malattie autoimmuni.

Diversi studi condotti su persone affette da artrite reumatoide (il primo risale al 1979) hanno dimostrato che il digiuno per 7-10 giorni ha prodotto un significativo miglioramento della sintomatologia in un terzo dei pazienti trattati.

Un’altra ricerca pubblicata su Lancet da Jens Kjeldsen-Kragh (1991) ha dimostrato che una dieta adeguata, post digiuno, era in grado di mantenere i benefici ottenuti. A queste prime ricerche ne sono seguite numerose di ulteriore conferma.

Perché il digiuno e una dieta sana hanno portato dei miglioramenti?
Semplice: le persone sottoposte a digiuno hanno smesso di introdurre sostanze infiammatorie (tipicamente , grassi idrogenati, zuccheri raffinati, latticini e stimolanti come il glutammato), diminuendo l’infiammazione intestinale (sede del sistema immunitario).

Questo significa che eliminando i cibi altamente infiammatori è possibile avere benefici enormi sulla risposta immunitaria e, di conseguenza, sulla salute.

Alimentazione ed epigeneticaepigenetica

Diversi studi (tra gli altri Josep C. Jiménez-Chillarón, 2012; Sang-Woon Choi, 2010)  dimostrano che l’alimentazione ha il potere di
influenzare a livello epigenetico le nostre cellule (l’epigenetica è quella scienza che studia l’epressione genica senza cambiamenti nella sequenza del DNA che – comunque – possono essere ereditabili).

A livello alimentare cosa significa?

Significa che una dieta eccessiva (in termini di quantità) e ricca di cibi industriali, zuccheri raffinati e glutammato causa l’attivazione del fattore di trascrizione nucleare NF-kB, che attiva oltre 400 geni infiammatori causando la segnatura epigenetica (quindi l’espressione dei nostri geni) delle cellule immunitarie in senso infiammatorio.

epigenetica

L’assetto epigenotipo è ereditario ma non stabilito alla nascita (a differenza della segnatura che interviene nella formazione dell’organismo – Ontogenesi) è può subire variazioni durante tutta la nostra vita.

La cosa interessante, quindi, è che la segnatura epigenetica sul DNA è reversibile.

Questo significa che se cambiamo regime alimentare limitando i cibi infiammatori (olii vegetali, grassi trans, zuccheri e stimolanti) e introduciamo più verdura, grassi animali di qualità, proteine ad alto valore biologico e pesce ricco di omega 3, possiamo “ridefinire” la nostra segnatura epigenetica e l’attività della cellula in risposta agli stimoli ambientali.

Prima si comincia, meglio è!

Per quanto ad ogni età sia possibile innescare dei cambiamenti significativi, è utile sapere che se già in età infantile introduciamo un alimentazione sana ricca di verdura e frutta e povera di zuccheri daremo un “imprinting” epigenetico fondamentfrutta e verduraale che avrà ripercussioni positive sul comportamento del bambino (riduzione di comportamenti disfunzionali quali rabbia, ipertattività, depressione ecc.), sullo sviluppo neurologico, sullo stato di salute generale e di sviluppo di certe malattie (Robert A Waterland, 2004).

Insomma magiare sano, evitare sostanze infiammatorie, ridurre lo stress e praticare attività fisica non è più solo uno slogan di moda ma è fondamentale per non ammalarci, per vivere più a lungo, per ridurre il declino cognitivo, per migliorare il nostro comportamento e le reazioni emotive

A cura di Sara Achilli e Fabio Sinibaldi – fondatori e direttori dei centri di ricerca e sviluppo Real Way of Life (Italia – UK)

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